L’alimentazione corretta deve apportare all’individuo tutti i nutrienti necessari al corretto funzionamento del metabolismo.
Purtroppo l’alimentazione moderna non è più in grado di svolgere quell’azione riequilibrante per l’organismo come aveva secoli addietro. Questo è dovuto sia per il continuo aumentare dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, sia per le radiazioni elettromagnetiche che ci circondano.
A questo si aggiungono fattori individuali che vanno a minacciare l’integrità della nostra salute, come l’abitudine al tabacco, l’alcolismo e l’uso sconsiderato di farmaci e vaccini.
Al fine di tentare di arginare questo stato di cattiva alimentazione o meglio di “non-alimentazione”, il naturopata ricorre all’integrazione di amminoacidi, vitamine e sali minerali per evitare di incorrere in disturbi o in vere malattie provocate da un vero e proprio disequilibrio biochimico.
Il presupposto è fornire le giuste molecole in rapporto corretto.
Per primi gli psichiatri Osmond, Hoffer notarono in un gruppo di pazienti con problematiche mentali, un generale stato di malnutrizione e che supplementando l’alimentazione con vitamine B6 e zinco la depressione regrediva. Oppure supplementando con vitamina B3 era la schizzofrenia a regredire.
Le sostanze nutrizionali sono da preferire alle classiche medicine di derivazione chimica in quanto il corpo le riconosce proprie, poiché le acquisisce attraverso l’alimentazione o la supplementazione, mentre i farmaci chimici sono estranei al nostro organismo, sebbene possano essere utili e indispensabili in determinati casi.
Da quanto detto sono da preferire gli integratori di origine naturale anziché quelli di sintesi.
Nel 1968 lo studioso Pauling in riferimento alle scoperte dei due psichiatri prima citati coniò il termine psichiatria molecolare.
Estese la somministrazione di nutrienti anche per la cura di altri disturbi. I nutrienti sono vitamine, minerali e oligoelementi, che assunti con l’alimentazione e con l’integrazione a dosi elevate permettono di ottenere la modifica del funzionamento delle cellule dell’organismo in modo da fronteggiare la malattia. Pauling stesso a scopo preventivo assumeva mega dosi di vitamina C.
Da queste considerazioni si è iniziato a considerare che l’assunzione di vitamine e minerali poteva essere considerata non solo in dosi nutrizionali, bensì in dosi farmacologiche per trattare alcune malattie. Si è visto che il beneficio dei nutrienti è più importante quando agiscono in sinergia tra loro.
Da qui si capisce l’importanza dell’alimentazione che deve essere sana e varia, privilegiando frutta e verdura fresca, per apportare il maggior numero di nutrienti possibili nell’organismo. Nel caso di carenze ove l’alimentazione non bastasse è opportuno integrare.
Recenti studi hanno dimostrato l’importanza dell’integrazione di vitamine e antiossidanti per contrastare la formazione dei radicali liberi e per la prevenzione di patologie degenerative.
Capita l’importanza di questo nuovo approccio alla cura delle malattie, molti studiosi hanno approfondito gli studi esistenti.
Lo studio più importante è stato fatto sulla VIT C come prevenzione alle malattie da raffreddamento,
la VIT E si è visto avere un effetto antitrombotico,
la VIT B3 a dosi tradizionali come fattore antipellagra, mentre in dosi farmacologiche riduce il colesterolo ed i trigliceridi in eccesso.
In caso di turbe psicologiche gli psichiatri Van Praag, Coppen e Asberg scoprirono in caso di disfunzione serotinergica, l’azione di risparmiatore del triptofano e quella svolta dalla nicotinamide (B3) come stimolatore della sintesi di serotonina.
Si comprende l’importanza di tale sinergia nel controllo dei disturbi dell’umore, nell’ansia, nel controllo delle pulsioni, nelle patologie da dipendenza, nell’aggressività fino alla tendenza al suicidio.
Un settore di interesse e studio è quello dei prodotti antiossidanti, che vede l’approccio nutrizionale alle patologie degenerative legate all’invecchiamento.
L’assunzione di sostanze antiossidanti della frutta e della verdura come l’assunzione di vitamine C, E o carotenoidi, possono contrastare l’insorgenza di patologie cardiovascolari, tumori, degenerazione maculare, cataratta, riduzione delle difese immunitarie o degenerazioni quali morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Il Nutrition Board ha creato una sigla per individuare la dose giornaliera consigliata di nutrienti: Recommended Daily Allowance (RDA). Il nostro Ministero della Salute ha creato come termine di misura i Livelli di Assunzione Raccomandata (LARN).
Si tratta di raccomandazioni nutrizionali date da queste autorità preposte al controllo della salute. Queste mirano a difendere la popolazione da malattie derivate da carenze di determinati nutrienti e non a fronteggiare eventuali disturbi o malattie.
Infatti la RDA rappresenta il dosaggio minimo per non incorrere in malattie di carenza, ma per garantire una buona salute in un individuo questa può non essere sufficiente.
Abbiamo già detto che con l’alimentazione non siamo più in grado di fornire vitamine e minerali al nostro organismo per cause come lo sfruttamento selvaggio del suolo, la raffinazione dei prodotti, la modificazione genetica, la maturazione, i pesticidi, il lavaggio, la pastorizzazione, la degradazione ossidativa e le metodologie di imballaggio, anche il metodo di cottura dei cibi è responsabile di queste perdite. Di conseguenza è necessario ricorrere all’integrazione per garantire un benessere fisico.
Una volta capita la centralità della materia, ci chiediamo quali sono i nutrienti che possono influire contro la sindrome da disadattamento, cioè lo stress sia fisico che mentale, che rappresenta una grossa causa scatenante dei nostri disturbi?
I minerali, come ad esempio il magnesio, sono elementi nutritivi che già esistono all’interno dell’organismo e nel cibo. Innanzitutto occorre dire che per l’integrazione dei minerali bisogna valutare il trasportatore che gli permette di entrare nella cellula. I bicarbonati sono sali che a contatto con i liquidi si sciolgono disperdendo buona parte del minerale, mentre ottimi trasportatore erano gli orotati che al momento non sono più disponili sul mercato.
Al contrario le vitamine per raggiungere la cellula non necessitano di alcun trasportatore in quanto sono liposolubili (A, D, E e K) o idrosulibili (gruppo B e C).
I minerali come le vitamine agiscono da catalizzatori per molte reazioni biologiche nel corpo umano.
I dott. Merril Chernov e coll. Hale e Wood, hanno fatto studi mirati e sono giunti alla conclusione che il trattamento con alti dosaggi di Vit A riduce il rischio di ulcerazione gastroduodenale in pazienti fortemente stressati.
Anche le vitamine del complesso B hanno dimostrato la loro utilità nel fronteggiare eventi stressanti. In tali situazioni il bisogno e consumo fisiologico di tale complesso aumenta considerevolmente.