Nell’utilizzo si deve prestare attenzione alla provenienza di origine in quanto questo è il fungo che maggiormente ha la tendenza ad accumulare metalli pesanti tossici quali mercurio, piombo, arsenico e cadmio. Ha un’azione modulatrice della risposta immunitaria grazie alle molecole 139 polisaccaridiche e glicoproteiche che contiene. Queste ultime infatti molto abbondanti nel fungo, potenziano la risposta dell’organismo nei confronti delle infezioni virali.
E’ stato impiegato nei confronti dell’epatite B e C. “Uno studio in vivo ha riportato l’effetto inibitorio sulla proliferazione di cellule leucemiche in pazienti affetti da leucemia non linfocitica” (S. Cazzavillan) Recenti studi hanno dimostrato che pare essere il fungo che maggiormente combatte le formazioni tumorali. La regolare assunzione ha utilità nelle patalogie oncologiche, sia come prevenzione che nella riduzione degli effetti collaterali della chemio e radioterapia, con un aumento della qualità della vita del paziente.
Un altro campo di azione del ABM è quello di utilità sotto un punto di vista metabolico. Ha azione positiva contro il diabete e nella prevenzione dei processi aterosclerotici. Nell’apparato vegetativo del fungo sono contenuti enzimi come la superossidodismutasi, la glutatione perossidasi e la catalasi molto importanti per un’azione antiossidante dell’organismo. In particolare quest’ultima azione permette di avere una protezione contro i radicali liberi prodotti dai raggi UVA.
La sua assunzione stimola il sistema immunitario, può essere utilizzato oltre che per problematiche virali o batteriche, anche per ridurre gli autoanticorpi nelle malattie autoimmuni quali Tiroidite di Hashimoto, Morbo di Basedow, Artrosi Reumatoide, Sioegren.
Serve anche per rafforzare il sistema nervoso centrale, migliorando il tono dell’umore e la vitalità. Questo fungo è stato utilizzato nella tradizione popolare per combattere lo stress emozionale.